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L'enoturismo in Italia al tempo del Covid


Visite guidate e degustazioni in cantina rimangono le più offerte,ma scendono rispettivamente del 24% e del 22% rispetto al periodo pre-pandemico,per la diminuzione del numero di dipendenti dedicati ai servizi turistici - che passa da 3,4 a 2,8 - conseguente alla crisi economica che ha colpito le aziende e alla difficoltà di mantenere inalterata l'offerta.

La pandemia ha però portato alla crescita di altre esperienze da svolgersi all'aria aperta,per primi i picnic (+9%) e le degustazioni nei vigneti (+6%), oltre che un aumento della vendita di vini attraverso lo shop aziendale (+4%).

E se prima del lockdown primaverile,ben il 53% delle esperienze era acquistato da turisti internazionali, americani, in testa,nell'estate di ripartenza e ripresa la tendenza si è invertita con ben il 70% rappresentato da italiani.

Ora,i nuovi lockdown e le restrizioni ai viaggi, e il conseguente calo di presenze, ma anche il confronto con quanto stanno facendo gli altri Paesi del mondo (solo un terzo delle cantine italiane vende degustazioni virtuali, talk online e virtual tour, oltre che i vini sul proprio sito, appoggiandosi ad intermediari specializzati, all'opposto di quanto avviene in California e Francia), impongono una riflessione per uscire da una crisi in cui ben il 31% delle aziende ha dichiarato cali nella vendita di servizi turistici superiori al 70% sullo stesso periodo dell'anno precedente, e per far fronte alla quale il 66% si è affidato alla vendita online, il 57% alla consegna a domicilio, il 31% a voucher per future visite e i 22% alle degustazioni virtuali.

Emerge dalla digital conference "L' Enoturismo ai tempi del Covid-19" by Roberta Garibaldi, presidente dell'Associazione Italiana Turismo Enogastronomico,con l'agenzia di comunicazione Doc-Com,sulle prospettive dell'enoturismo nella pandemia,e su come la situazione contingente, con forti restrizioni agli spostamenti, debba essere occasione per le cantine di progettare un futuro in cui il turista sta cambiando e i trend appena visti si manterranno, con scelte sempre più all'ultimo e spostamenti ancora verso mete di prossimità e per brevi periodi.

I target saranno ancora i residenti e i piccoli gruppi di persone del luogo,i quali ricercheranno proposte e servizi ad hoc,con la necessità di implementare l'e-commerce e le proposte digitali, rendendo più professionali e coinvolgenti anche le degustazioni online. Maggiore propensione al viaggio avranno i Millennials, che accetteranno una più alta quota di rischio Covid per poter vivere un'esperienza rispetto ai Baby Boomers.

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L'enoturismo in Italia al tempo del Covid


Visite guidate e degustazioni in cantina rimangono le più offerte,ma scendono rispettivamente del 24% e del 22% rispetto al periodo pre-pandemico,per la diminuzione del numero di dipendenti dedicati ai servizi turistici - che passa da 3,4 a 2,8 - conseguente alla crisi economica che ha colpito le aziende e alla difficoltà di mantenere inalterata l'offerta.

La pandemia ha però portato alla crescita di altre esperienze da svolgersi all'aria aperta,per primi i picnic (+9%) e le degustazioni nei vigneti (+6%), oltre che un aumento della vendita di vini attraverso lo shop aziendale (+4%).

E se prima del lockdown primaverile,ben il 53% delle esperienze era acquistato da turisti internazionali, americani, in testa,nell'estate di ripartenza e ripresa la tendenza si è invertita con ben il 70% rappresentato da italiani.

Ora,i nuovi lockdown e le restrizioni ai viaggi, e il conseguente calo di presenze, ma anche il confronto con quanto stanno facendo gli altri Paesi del mondo (solo un terzo delle cantine italiane vende degustazioni virtuali, talk online e virtual tour, oltre che i vini sul proprio sito, appoggiandosi ad intermediari specializzati, all'opposto di quanto avviene in California e Francia), impongono una riflessione per uscire da una crisi in cui ben il 31% delle aziende ha dichiarato cali nella vendita di servizi turistici superiori al 70% sullo stesso periodo dell'anno precedente, e per far fronte alla quale il 66% si è affidato alla vendita online, il 57% alla consegna a domicilio, il 31% a voucher per future visite e i 22% alle degustazioni virtuali.

Emerge dalla digital conference "L' Enoturismo ai tempi del Covid-19" by Roberta Garibaldi, presidente dell'Associazione Italiana Turismo Enogastronomico,con l'agenzia di comunicazione Doc-Com,sulle prospettive dell'enoturismo nella pandemia,e su come la situazione contingente, con forti restrizioni agli spostamenti, debba essere occasione per le cantine di progettare un futuro in cui il turista sta cambiando e i trend appena visti si manterranno, con scelte sempre più all'ultimo e spostamenti ancora verso mete di prossimità e per brevi periodi.

I target saranno ancora i residenti e i piccoli gruppi di persone del luogo,i quali ricercheranno proposte e servizi ad hoc,con la necessità di implementare l'e-commerce e le proposte digitali, rendendo più professionali e coinvolgenti anche le degustazioni online. Maggiore propensione al viaggio avranno i Millennials, che accetteranno una più alta quota di rischio Covid per poter vivere un'esperienza rispetto ai Baby Boomers.

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Visite guidate e degustazioni in cantina rimangono le più offerte,ma scendono rispettivamente del 24% e del 22% rispetto al periodo pre-pandemico,per la diminuzione del numero di dipendenti dedicati ai servizi turistici - che passa da 3,4 a 2,8 - conseguente alla crisi economica che ha colpito le aziende e alla difficoltà di mantenere inalterata l'offerta.

La pandemia ha però portato alla crescita di altre esperienze da svolgersi all'aria aperta,per primi i picnic (+9%) e le degustazioni nei vigneti (+6%), oltre che un aumento della vendita di vini attraverso lo shop aziendale (+4%).

E se prima del lockdown primaverile,ben il 53% delle esperienze era acquistato da turisti internazionali, americani, in testa,nell'estate di ripartenza e ripresa la tendenza si è invertita con ben il 70% rappresentato da italiani.

Ora,i nuovi lockdown e le restrizioni ai viaggi, e il conseguente calo di presenze, ma anche il confronto con quanto stanno facendo gli altri Paesi del mondo (solo un terzo delle cantine italiane vende degustazioni virtuali, talk online e virtual tour, oltre che i vini sul proprio sito, appoggiandosi ad intermediari specializzati, all'opposto di quanto avviene in California e Francia), impongono una riflessione per uscire da una crisi in cui ben il 31% delle aziende ha dichiarato cali nella vendita di servizi turistici superiori al 70% sullo stesso periodo dell'anno precedente, e per far fronte alla quale il 66% si è affidato alla vendita online, il 57% alla consegna a domicilio, il 31% a voucher per future visite e i 22% alle degustazioni virtuali.

Emerge dalla digital conference "L' Enoturismo ai tempi del Covid-19" by Roberta Garibaldi, presidente dell'Associazione Italiana Turismo Enogastronomico,con l'agenzia di comunicazione Doc-Com,sulle prospettive dell'enoturismo nella pandemia,e su come la situazione contingente, con forti restrizioni agli spostamenti, debba essere occasione per le cantine di progettare un futuro in cui il turista sta cambiando e i trend appena visti si manterranno, con scelte sempre più all'ultimo e spostamenti ancora verso mete di prossimità e per brevi periodi.

I target saranno ancora i residenti e i piccoli gruppi di persone del luogo,i quali ricercheranno proposte e servizi ad hoc,con la necessità di implementare l'e-commerce e le proposte digitali, rendendo più professionali e coinvolgenti anche le degustazioni online. Maggiore propensione al viaggio avranno i Millennials, che accetteranno una più alta quota di rischio Covid per poter vivere un'esperienza rispetto ai Baby Boomers.

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