logo


I migliori vini Rossi, Bianchi e Rosé della Tunisia


facebook youtube linkedin
twitter flickr instagram

Chardonnay vitigno dalle incredibili varieta aromatiche.


Lo Chardonnay è uno dei vitigni a bacca bianca più diffusi nel mondo, un mito, sintesi di opulenza ed eleganza.Ha conquistato il globo non solo per la facilità con cui dà buoni raccolti o perché è un vitigno di moda ma perché con lo Chardonnay praticamente si può produrre ogni tipologia di vino bianco.

Di base è un vino fresco, profumato, ricco di richiami minerali e terrosi e anche strutturato, ma affinato in barriques nuove fa emergere note mature, mielate e burrose oppure vendemmiato più verde produce grandi spumanti.

La sua storia non è molto chiara, c'è chi afferma che abbia radici mediorientali, per altri proviene dalla penisola balcanica. La teoria più comunemente conosciuta trae origine dalla Borgogna dove venne impiantato dai monaci e a partire da quel momento, siamo verso la fine del XIX secolo, si è diffuso in tutto il mondo.

Il nome di fatto deriverebbe proprio dall'omonima cittadina francese della Borgogna.
Ecco che però spunta un'altra verità che affida i natali dello Chardonnay alla città di Gerusalemme, le cui colline sono argillose e particolarmente adatte allo sviluppo del vitigno.

Furono poi i crociati della Palestina a portare il vino in Francia, il cui nome era Porte de Dieu.

Significa Porta di Dio e sarebbe la traduzione dall'ebraico di Shaar-adonay, simbolo della Città Santa di Gerusalemme circondata dalle porte di Dio.

Attualmente con lo Chardonnay si producono grandi vini nei luoghi più disparati del pianeta: Nuova Zelanda, Israele, Australia, California, Cile, Argentina , l'Italia e anche nella nostra Tunisia.

Lo Chardonnay è così popolare che non ha praticamente sinonimi (tranne Morillon in Stiria, Austria). L'incredibile varietà di componenti aromatiche che lo Chardonnay dona ai vini emerge in modi diversi a seconda dei terreni e dei climi dove viene coltivato, rendendo quindi la degustazione dei suoi vini un'esperienza sempre nuova.

Lo Chardonnay riesce a produrre vini di buona qualità anche se coltivato con rese relativamente alte, ed a basse rese si ottengono vini di grandissima caratura.
Partiamo dal re degli spumanti, lo Champagne, dove da tradizione Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier sono i principali protagonisti. I Blanc de Blancs sono Champagne prodotti con sole uve Chardonnay, così, giusto per dire.

Abbiamo poi i sontuosi vini bianchi della Borgogna, in special modo della Côte de Beaune, che puntano su un frutto maturo, grandissima sapidità, profumi inebrianti e burrosi e un affinamento in legno che aiuta il vino a diventare di una complessità incredibile. Questi grandi Chardonnay arrivano alla piena maturità di solito verso i 10 anni, quindi non stiamo parlando di vinelli banali.

Le zone da visitare in Francia per assaggiare i migliori Chardonnay sono Corton Charlemagne, Montrachet e Meursault, se vi piacciono i vini più strutturati e speziati. Se preferite uno stile più spigliato, ma anche puro, senza la minima traccia di barrique allora la zona dello Chablis, la quale rientra sempre tra i vini bianchi di Borgogna, della Côte Chalonnaise e della Loira meritano un paio di visite.

Al contrario nei climi più freschi, tipo Auckland in Nuova Zelanda o la Hunter e la Clare Valley, lo Chardonnay riesce a sviluppare tutta la sua carica agrumata e tropicale e una freschezza inaudita.

In Italia, come al solito per i vini bianchi, sono Friuli e Alto Adige le zone predilette che danno più soddisfazione. Tuttavia anche la Toscana sta sfornando Chardonnay sempre più convincenti, soprattutto a Bolgheri, con vini strutturati che fanno affinamenti "pesanti" in barrique.
In Tunisia lo chardonnay è il vitigno a bacca bianca più coltivato. Le cantine tunisine producono Chardonnay in purezza o blend con altri vitigni. Ma il risultato è sempre in ogni caso ottimo.

Citiamo , anche se non tutti , alcuni vini tunisini che hanno alla base il vitigno chardonnay.
Ad esempio, la Cave Ceptunes produce in purezza Didona bianco e rosé,in blend Jour et Nuit, Chateau Maria, Chateau El Karmia e il Clos de Carthage.
I Vignerons de Carthage , invece , il Domaine Clipéa in purezza e, in blend, The M sparkling.
La Cave Kurubis produce in purezza Kiss mentre il Domaine Neferis il Chateau Defleur , il Magnifique e i Selian bianco e Reserve.
Insomma un bel assortimento di vini tunisini , per tutti i gusti. E non sono tutti.

Come possiamo riconoscere questo grande vino bianco?

È' difficile fornirvi una guida. Ci sono Chardonnay che se paragonati sembrano giorno e notte, ma sappiate che è sempre un vino strutturato e acido, opulento, sapido. Potrebbe essere giovane, roccioso, fresco e tropicale e con un colore giallo scarico oppure se è un vino più vecchio e ha fatto barrique allora la burrosità, le spezie e la rotondità unita a ricordi di crema agli agrumi dovrebbero farvi accendere una lampadina per riconoscerlo.

Il vitigno dello Chardonnay è estremamente versatile, dalle incredibili varietà aromatiche, si passa dal sentore di frutta tropicale, banana e ananas in particolare, a piacevoli note di frutta secca.

Si presenta con foglie rotonde dalla grandezza media, così come il grappolo e l'acino.
La buccia è mediamente consistente e di colore giallo.
Matura rapidamente per cui la vendemmia viene fatta solitamente nella prima decade di settembre.

Il terreno prediletto è di tipo argilloso, collinare, dal clima temperato o caldo.
Il colore va dal giallo paglierino al dorato e il profumo ricorda la frutta matura, anche se in generale i vini bianchi Chardonnay hanno un'ampia gamma di odori e sapori.
La produzione dello Chardonnay è di norma abbondante, i vini sono sempre di alta qualità e possono essere fermi o frizzanti o spumanti.

Se lasciato invecchiare assume delle piacevoli note di frutta secca.
Viene fatto invecchiare di norma nella barrique, piccola botte di legno per garantire un affinamento migliore.

In realtà in base alla tecnica utilizzata per la fermentazione e, più che altro, al tipo di contenitore utilizzato, si avranno dei vini bianchi secchi differenti.
Come regola generale lo Chardonnay va consumato giovane, anche se alcune tipologie invecchiate, in particolare in botte, conferiscono al vino un prestigio unico al mondo.
Come abbinare uno Chardonnay?

Essendo un vino molto duttile, si presta a diversi abbinamenti culinari anche insoliti.
La bottiglia va aperta solitamente una mezz'ora prima della degustazione, utilizzando un calice medio e largo per favorire la diffusione dei profumi.

La temperatura dovrà essere di circa 10°.
Se abbiamo una bottiglia di Chardonnay invecchiato in botte di legno, ricordiamoci di innalzare la temperatura di circa 2-3 gradi e di aprire la bottiglia almeno un'ora prima.
Sicuramente è adatto durante l'aperitivo. Ottimo anche quando accompagna piatti di pesce e verdure.

Ma siccome stiamo parlando di un vino battagliero e strutturato, non abbinatelo solo al pesce, ma anche al thai, alle zuppe di crostacei, ai piatti indiani con verdure, fritti e carni bianche.

Piatti consigliati: pasta ripiena ( ma non di carne) , spaghetti con gamberi e verdure, pasta alle vongole e alla carbonara. In conclusione , se volessimo paragonare i vitigni agli attori sulla scena teatrale , lo Chardonnay sarebbe indiscutibilmente un protagonista assoluto

BACK PAGE




Chardonnay vitigno dalle incredibili varieta aromatiche.


Lo Chardonnay è uno dei vitigni a bacca bianca più diffusi nel mondo, un mito, sintesi di opulenza ed eleganza.Ha conquistato il globo non solo per la facilità con cui dà buoni raccolti o perché è un vitigno di moda ma perché con lo Chardonnay praticamente si può produrre ogni tipologia di vino bianco.

Di base è un vino fresco, profumato, ricco di richiami minerali e terrosi e anche strutturato, ma affinato in barriques nuove fa emergere note mature, mielate e burrose oppure vendemmiato più verde produce grandi spumanti.

La sua storia non è molto chiara, c'è chi afferma che abbia radici mediorientali, per altri proviene dalla penisola balcanica. La teoria più comunemente conosciuta trae origine dalla Borgogna dove venne impiantato dai monaci e a partire da quel momento, siamo verso la fine del XIX secolo, si è diffuso in tutto il mondo.

Il nome di fatto deriverebbe proprio dall'omonima cittadina francese della Borgogna.
Ecco che però spunta un'altra verità che affida i natali dello Chardonnay alla città di Gerusalemme, le cui colline sono argillose e particolarmente adatte allo sviluppo del vitigno.

Furono poi i crociati della Palestina a portare il vino in Francia, il cui nome era Porte de Dieu.

Significa Porta di Dio e sarebbe la traduzione dall'ebraico di Shaar-adonay, simbolo della Città Santa di Gerusalemme circondata dalle porte di Dio.

Attualmente con lo Chardonnay si producono grandi vini nei luoghi più disparati del pianeta: Nuova Zelanda, Israele, Australia, California, Cile, Argentina , l'Italia e anche nella nostra Tunisia.

Lo Chardonnay è così popolare che non ha praticamente sinonimi (tranne Morillon in Stiria, Austria). L'incredibile varietà di componenti aromatiche che lo Chardonnay dona ai vini emerge in modi diversi a seconda dei terreni e dei climi dove viene coltivato, rendendo quindi la degustazione dei suoi vini un'esperienza sempre nuova.

Lo Chardonnay riesce a produrre vini di buona qualità anche se coltivato con rese relativamente alte, ed a basse rese si ottengono vini di grandissima caratura.
Partiamo dal re degli spumanti, lo Champagne, dove da tradizione Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier sono i principali protagonisti. I Blanc de Blancs sono Champagne prodotti con sole uve Chardonnay, così, giusto per dire.

Abbiamo poi i sontuosi vini bianchi della Borgogna, in special modo della Côte de Beaune, che puntano su un frutto maturo, grandissima sapidità, profumi inebrianti e burrosi e un affinamento in legno che aiuta il vino a diventare di una complessità incredibile. Questi grandi Chardonnay arrivano alla piena maturità di solito verso i 10 anni, quindi non stiamo parlando di vinelli banali.

Le zone da visitare in Francia per assaggiare i migliori Chardonnay sono Corton Charlemagne, Montrachet e Meursault, se vi piacciono i vini più strutturati e speziati. Se preferite uno stile più spigliato, ma anche puro, senza la minima traccia di barrique allora la zona dello Chablis, la quale rientra sempre tra i vini bianchi di Borgogna, della Côte Chalonnaise e della Loira meritano un paio di visite.

Al contrario nei climi più freschi, tipo Auckland in Nuova Zelanda o la Hunter e la Clare Valley, lo Chardonnay riesce a sviluppare tutta la sua carica agrumata e tropicale e una freschezza inaudita.

In Italia, come al solito per i vini bianchi, sono Friuli e Alto Adige le zone predilette che danno più soddisfazione. Tuttavia anche la Toscana sta sfornando Chardonnay sempre più convincenti, soprattutto a Bolgheri, con vini strutturati che fanno affinamenti "pesanti" in barrique.
In Tunisia lo chardonnay è il vitigno a bacca bianca più coltivato. Le cantine tunisine producono Chardonnay in purezza o blend con altri vitigni. Ma il risultato è sempre in ogni caso ottimo.

Citiamo , anche se non tutti , alcuni vini tunisini che hanno alla base il vitigno chardonnay.
Ad esempio, la Cave Ceptunes produce in purezza Didona bianco e rosé,in blend Jour et Nuit, Chateau Maria, Chateau El Karmia e il Clos de Carthage.
I Vignerons de Carthage , invece , il Domaine Clipéa in purezza e, in blend, The M sparkling.
La Cave Kurubis produce in purezza Kiss mentre il Domaine Neferis il Chateau Defleur , il Magnifique e i Selian bianco e Reserve.
Insomma un bel assortimento di vini tunisini , per tutti i gusti. E non sono tutti.

Come possiamo riconoscere questo grande vino bianco?

È' difficile fornirvi una guida. Ci sono Chardonnay che se paragonati sembrano giorno e notte, ma sappiate che è sempre un vino strutturato e acido, opulento, sapido. Potrebbe essere giovane, roccioso, fresco e tropicale e con un colore giallo scarico oppure se è un vino più vecchio e ha fatto barrique allora la burrosità, le spezie e la rotondità unita a ricordi di crema agli agrumi dovrebbero farvi accendere una lampadina per riconoscerlo.

Il vitigno dello Chardonnay è estremamente versatile, dalle incredibili varietà aromatiche, si passa dal sentore di frutta tropicale, banana e ananas in particolare, a piacevoli note di frutta secca.

Si presenta con foglie rotonde dalla grandezza media, così come il grappolo e l'acino.
La buccia è mediamente consistente e di colore giallo.
Matura rapidamente per cui la vendemmia viene fatta solitamente nella prima decade di settembre.

Il terreno prediletto è di tipo argilloso, collinare, dal clima temperato o caldo.
Il colore va dal giallo paglierino al dorato e il profumo ricorda la frutta matura, anche se in generale i vini bianchi Chardonnay hanno un'ampia gamma di odori e sapori.
La produzione dello Chardonnay è di norma abbondante, i vini sono sempre di alta qualità e possono essere fermi o frizzanti o spumanti.

Se lasciato invecchiare assume delle piacevoli note di frutta secca.
Viene fatto invecchiare di norma nella barrique, piccola botte di legno per garantire un affinamento migliore.

In realtà in base alla tecnica utilizzata per la fermentazione e, più che altro, al tipo di contenitore utilizzato, si avranno dei vini bianchi secchi differenti.
Come regola generale lo Chardonnay va consumato giovane, anche se alcune tipologie invecchiate, in particolare in botte, conferiscono al vino un prestigio unico al mondo.
Come abbinare uno Chardonnay?

Essendo un vino molto duttile, si presta a diversi abbinamenti culinari anche insoliti.
La bottiglia va aperta solitamente una mezz'ora prima della degustazione, utilizzando un calice medio e largo per favorire la diffusione dei profumi.

La temperatura dovrà essere di circa 10°.
Se abbiamo una bottiglia di Chardonnay invecchiato in botte di legno, ricordiamoci di innalzare la temperatura di circa 2-3 gradi e di aprire la bottiglia almeno un'ora prima.
Sicuramente è adatto durante l'aperitivo. Ottimo anche quando accompagna piatti di pesce e verdure.

Ma siccome stiamo parlando di un vino battagliero e strutturato, non abbinatelo solo al pesce, ma anche al thai, alle zuppe di crostacei, ai piatti indiani con verdure, fritti e carni bianche.

Piatti consigliati: pasta ripiena ( ma non di carne) , spaghetti con gamberi e verdure, pasta alle vongole e alla carbonara. In conclusione , se volessimo paragonare i vitigni agli attori sulla scena teatrale , lo Chardonnay sarebbe indiscutibilmente un protagonista assoluto

BACK PAGE




Chardonnay vitigno dalle incredibili varieta aromatiche.


Lo Chardonnay è uno dei vitigni a bacca bianca più diffusi nel mondo, un mito, sintesi di opulenza ed eleganza.Ha conquistato il globo non solo per la facilità con cui dà buoni raccolti o perché è un vitigno di moda ma perché con lo Chardonnay praticamente si può produrre ogni tipologia di vino bianco.

Di base è un vino fresco, profumato, ricco di richiami minerali e terrosi e anche strutturato, ma affinato in barriques nuove fa emergere note mature, mielate e burrose oppure vendemmiato più verde produce grandi spumanti.

La sua storia non è molto chiara, c'è chi afferma che abbia radici mediorientali, per altri proviene dalla penisola balcanica. La teoria più comunemente conosciuta trae origine dalla Borgogna dove venne impiantato dai monaci e a partire da quel momento, siamo verso la fine del XIX secolo, si è diffuso in tutto il mondo.

Il nome di fatto deriverebbe proprio dall'omonima cittadina francese della Borgogna.
Ecco che però spunta un'altra verità che affida i natali dello Chardonnay alla città di Gerusalemme, le cui colline sono argillose e particolarmente adatte allo sviluppo del vitigno.

Furono poi i crociati della Palestina a portare il vino in Francia, il cui nome era Porte de Dieu.

Significa Porta di Dio e sarebbe la traduzione dall'ebraico di Shaar-adonay, simbolo della Città Santa di Gerusalemme circondata dalle porte di Dio.

Attualmente con lo Chardonnay si producono grandi vini nei luoghi più disparati del pianeta: Nuova Zelanda, Israele, Australia, California, Cile, Argentina , l'Italia e anche nella nostra Tunisia.

Lo Chardonnay è così popolare che non ha praticamente sinonimi (tranne Morillon in Stiria, Austria). L'incredibile varietà di componenti aromatiche che lo Chardonnay dona ai vini emerge in modi diversi a seconda dei terreni e dei climi dove viene coltivato, rendendo quindi la degustazione dei suoi vini un'esperienza sempre nuova.

Lo Chardonnay riesce a produrre vini di buona qualità anche se coltivato con rese relativamente alte, ed a basse rese si ottengono vini di grandissima caratura.
Partiamo dal re degli spumanti, lo Champagne, dove da tradizione Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier sono i principali protagonisti. I Blanc de Blancs sono Champagne prodotti con sole uve Chardonnay, così, giusto per dire.

Abbiamo poi i sontuosi vini bianchi della Borgogna, in special modo della Côte de Beaune, che puntano su un frutto maturo, grandissima sapidità, profumi inebrianti e burrosi e un affinamento in legno che aiuta il vino a diventare di una complessità incredibile. Questi grandi Chardonnay arrivano alla piena maturità di solito verso i 10 anni, quindi non stiamo parlando di vinelli banali.

Le zone da visitare in Francia per assaggiare i migliori Chardonnay sono Corton Charlemagne, Montrachet e Meursault, se vi piacciono i vini più strutturati e speziati. Se preferite uno stile più spigliato, ma anche puro, senza la minima traccia di barrique allora la zona dello Chablis, la quale rientra sempre tra i vini bianchi di Borgogna, della Côte Chalonnaise e della Loira meritano un paio di visite.

Al contrario nei climi più freschi, tipo Auckland in Nuova Zelanda o la Hunter e la Clare Valley, lo Chardonnay riesce a sviluppare tutta la sua carica agrumata e tropicale e una freschezza inaudita.

In Italia, come al solito per i vini bianchi, sono Friuli e Alto Adige le zone predilette che danno più soddisfazione. Tuttavia anche la Toscana sta sfornando Chardonnay sempre più convincenti, soprattutto a Bolgheri, con vini strutturati che fanno affinamenti "pesanti" in barrique.
In Tunisia lo chardonnay è il vitigno a bacca bianca più coltivato. Le cantine tunisine producono Chardonnay in purezza o blend con altri vitigni. Ma il risultato è sempre in ogni caso ottimo.

Citiamo , anche se non tutti , alcuni vini tunisini che hanno alla base il vitigno chardonnay.
Ad esempio, la Cave Ceptunes produce in purezza Didona bianco e rosé,in blend Jour et Nuit, Chateau Maria, Chateau El Karmia e il Clos de Carthage.
I Vignerons de Carthage , invece , il Domaine Clipéa in purezza e, in blend, The M sparkling.
La Cave Kurubis produce in purezza Kiss mentre il Domaine Neferis il Chateau Defleur , il Magnifique e i Selian bianco e Reserve.
Insomma un bel assortimento di vini tunisini , per tutti i gusti. E non sono tutti.

Come possiamo riconoscere questo grande vino bianco?

È' difficile fornirvi una guida. Ci sono Chardonnay che se paragonati sembrano giorno e notte, ma sappiate che è sempre un vino strutturato e acido, opulento, sapido. Potrebbe essere giovane, roccioso, fresco e tropicale e con un colore giallo scarico oppure se è un vino più vecchio e ha fatto barrique allora la burrosità, le spezie e la rotondità unita a ricordi di crema agli agrumi dovrebbero farvi accendere una lampadina per riconoscerlo.

Il vitigno dello Chardonnay è estremamente versatile, dalle incredibili varietà aromatiche, si passa dal sentore di frutta tropicale, banana e ananas in particolare, a piacevoli note di frutta secca.

Si presenta con foglie rotonde dalla grandezza media, così come il grappolo e l'acino.
La buccia è mediamente consistente e di colore giallo.
Matura rapidamente per cui la vendemmia viene fatta solitamente nella prima decade di settembre.

Il terreno prediletto è di tipo argilloso, collinare, dal clima temperato o caldo.
Il colore va dal giallo paglierino al dorato e il profumo ricorda la frutta matura, anche se in generale i vini bianchi Chardonnay hanno un'ampia gamma di odori e sapori.
La produzione dello Chardonnay è di norma abbondante, i vini sono sempre di alta qualità e possono essere fermi o frizzanti o spumanti.

Se lasciato invecchiare assume delle piacevoli note di frutta secca.
Viene fatto invecchiare di norma nella barrique, piccola botte di legno per garantire un affinamento migliore.

In realtà in base alla tecnica utilizzata per la fermentazione e, più che altro, al tipo di contenitore utilizzato, si avranno dei vini bianchi secchi differenti.
Come regola generale lo Chardonnay va consumato giovane, anche se alcune tipologie invecchiate, in particolare in botte, conferiscono al vino un prestigio unico al mondo.
Come abbinare uno Chardonnay?

Essendo un vino molto duttile, si presta a diversi abbinamenti culinari anche insoliti.
La bottiglia va aperta solitamente una mezz'ora prima della degustazione, utilizzando un calice medio e largo per favorire la diffusione dei profumi.

La temperatura dovrà essere di circa 10°.
Se abbiamo una bottiglia di Chardonnay invecchiato in botte di legno, ricordiamoci di innalzare la temperatura di circa 2-3 gradi e di aprire la bottiglia almeno un'ora prima.
Sicuramente è adatto durante l'aperitivo. Ottimo anche quando accompagna piatti di pesce e verdure.

Ma siccome stiamo parlando di un vino battagliero e strutturato, non abbinatelo solo al pesce, ma anche al thai, alle zuppe di crostacei, ai piatti indiani con verdure, fritti e carni bianche.

Piatti consigliati: pasta ripiena ( ma non di carne) , spaghetti con gamberi e verdure, pasta alle vongole e alla carbonara. In conclusione , se volessimo paragonare i vitigni agli attori sulla scena teatrale , lo Chardonnay sarebbe indiscutibilmente un protagonista assoluto

BACK PAGE




 PAGINE [ più recente: 4 ] [ archivio: 3 - 2 - 1 - ]
Powered by MMS 3.1 - © 2021 Eteam International Ltd.